POLDHU
POLDHU

 

 

 

          STAZIONE TRASMITTENTE DI POLDHU

 

Marconi più di cento anni fa cambiò per sempre la storia delle telecomunicazioni.

 

A Poldhu, in Cornovaglia, Guglielmo Marconi maturò l’idea di attraversare l’oceano con le onde elettromagnetiche per dimostrare che “le trasmissioni radiotelegrafiche sarebbero state possibili attraverso le più grandi distanze”.

Fece costruire due potenti stazioni radiotelegrafiche: una, trasmittente, a Poldhu e l’altra, ricevente, nella località di South Wellfeet. La stazione di Poldhu fu progettata dal professore John Ambrose Fleming per conto della Società Marconi di Londra, mentre quella di Cape Cod fu realizzata dall’ingegnere R.N. Vyvyan, stretto collaboratore di Marconi. L’antenna comprendeva venti piloni di legno infissi nel terreno, alti 60 metri, e distanziati su una circonferenza di 66 metri di diametro e sostentavano 400 cavi con la forma di un cono rovesciato posto al centro della circonferenza e collegato al trasmettitore. La costruzione di queste due stazioni ebbe termine nell’agosto dell’anno 1901 e dopo breve tempo il padiglione aereo della stazione inglese e le antenne della stazione di Cape Cod vennero distrutte da gravi eventi meteo. La stazione inglese fu dotata di un aereo più semplice e la costa nord-americana di una stazione ricevente provvisoria con un semplice filo aereo sollevato da un pallone. La stazione ricevente fu situata sulla collina sovrastante l’imboccatura del porto di San Giovanni di Terranova in Canada. La nuova antenna di Poldhu era costituita da due piloni di legno alti 45 metri infissi nel terreno e distanti tra loro 50 metri. Sostentavano un cavo orizzontale dal quale pendevano cinquantacinque fili ben tesi che convergevano in basso in unico punto formando un ventaglio. L’antenna di terra era costituita da fili di rame sepolti sotto un strato di terreno spesso circa 60 centimetri e cosparso in superfice con polvere di zinco, per aumentare l’efficacia della dispersione. La stazione di Poldhu era un vero vulcano di energia. Infatti essa era alimentata da un potente alternatore che, a sua volta, alimentava un trasformatore, il cui secondario ad alta tensione caricava una batteria di condensatori cilindrici a dielettrici di vetro, la cui scarica, attraverso lo spinterometro e il jigger, permetteva di condurre all’antenna aerea le correnti oscillanti ad alta frequenza, consentendo così l’irraggiamento delle onde elettromagnetiche. La potenza della stazione era di circa 15 kW e la lunghezza d’onda di circa 1800 metri. I primi giorni del dicembre 1901 marconi sbarcò a San Giovanni di Terranova e allestì una stazione ricevente provvisoria costituita dal semplice coherer a limatura di nichel e argento. I più più grandi fisici dell’epoca ritenevano insormontabile la curvatura terrestre e credevano forse possibile l’impresa solo se Marconi avesse utilizzato per la stazione ricevente un’antenna alta più di 1 chilometro. Durante gli esperimenti effettuati nel golfo di La Spezia nel luglio 1897 sulla nave San Martino e dove era ubicata la stazione ricevente, Marconi aveva continuato a ricevere i segnali con il suo coeherer pur essendo la nave sotto l’orizzonte marino. La mattina del 12 dicembre 1901 i suoi assistenti, in Inghilterra, trasmisero una serie ripetuta di lettere “S” dell’alfabeto Morse ad una determinata velocità ad ore prestabilite. Marconi e i suoi assistenti, trepidanti, guardavano l’apparato ricevente, in particolare la macchina Morse, ma i segnali erano confusi; allora Marconi sostituì il suo coherer a polveri metalliche di nichel e argento con il coherer a goccia di mercurio, costruito negli arsenali della Regia Marina e consegnatogli dal marchese Luigi Solari, suo fraterno amico, a Poole, poco prima dell'imbarco per San Giovanni di Terranova. Si trattava di un tipo di coherer autodecoherizzante che non era in grado di azionare la macchina Morse, ma che permetteva di ascoltare in un telefono sensibile i segnali Morse. Alle ore 12,30 del 12 dicembre vi fu l’inizio di una conquista umana che avrebbe inciso profondamente nello sviluppo della civiltà dei popoli. Era nata in quel momento la radiotelegrafia a grande distanza. La distanza di oltre 3000 km, che sembrava allora enorme per la radio, era stata superata, nonostante il presunto ostacolo della curvatura terrestre, che tutti ritenevano insormontabile”.

I sogni di Marconi cominciati nella stanza dei bachi all’età di venti anni e proseguiti per sette anni attraverso grandi difficoltà, incomprensioni, tenace lavoro, sacrifici, ansie, trepidazioni, scoraggiamenti e fiducia in se stesso, diventarono realtà. Nell’anno 1902 la stazione di Poldhu fu collegata ad un’altra potentissima stazione trasmittente, quella di Table Head, nei pressi di Glace Bay, sempre in Canada. Infine nell’anno 1933 la stazione ultrapotente di Poldhu fu smantellata e, a suo ricordo, fu eretta una stele di granito.

 

Bibliografia:

Notizie ed immagini del "Comitato Guglielmo Marconi International"